Nell'antichità, l'uso della marijuana era diffuso in molte culture del mondo, spesso con connotazioni spirituali, mediche o rituali.
L'erba, conosciuta scientificamente come cannabis, ha una lunga storia di utilizzo che risale a migliaia di anni fa, con evidenze che ne testimoniano la presenza in diverse civiltà antiche, dall'Egitto alla Cina, dall'India alla Grecia.
Una delle prime menzioni documentate della cannabis si trova nelle antiche scritture indiane, i Veda, dove viene descritta come una delle cinque piante sacre, con poteri di rigenerazione e di comunicazione con gli dei. In India, l'uso della cannabis era associato alla divinità Shiva, il Signore dei consumatori di erbe, e il bhang, una bevanda a base di marijuana, era considerato un sacramento durante le celebrazioni religiose.
Nell'antico Egitto, la cannabis era utilizzata sia per scopi medici che rituali, si pensa che i faraoni e i sacerdoti la utilizzassero per indurre stati alterati di coscienza durante cerimonie religiose e rituali di mummificazione. Inoltre, sono stati ritrovati resti di marijuana nelle tombe egizie, suggerendo che potesse essere considerata anche un'essenza per l'aldilà.
Anche nella Grecia antica, la cannabis era conosciuta e utilizzata, la chiamavano "kannabis" e ne apprezzavano le proprietà medicinali, il medico greco Galeno, nel II secolo d.C., sembra che abbia raccomandato l'uso della cannabis per trattare varie condizioni, tra cui dolori cronici e disturbi gastrointestinali.
In Cina, la cannabis era conosciuta fin dall'antichità e veniva utilizzata sia come medicina che come materiale per la produzione di tessuti e corde. Il suo uso medicinale è documentato in antichi testi cinesi, come il "Classico della Materia Medica" attribuito all'imperatore Shen Nong, che risale a circa 2.700 anni fa. Si credeva che la cannabis avesse proprietà curative per alleviare il dolore, ridurre l'infiammazione e promuovere il rilassamento.
Tuttavia l'uso della marijuana nell'antichità non era universalmente accettato o praticato in tutte le culture; Alcuni popoli antichi, come gli antichi Romani, sembrano aver avuto una visione più negativa della cannabis, associandola all'uso delle classi sociali inferiori e alle pratiche di divinazione, e vieta la sua coltivazione e consumo.
Nell'antichità non esisteva una varietà di marijuana così ampia come quella che conosciamo oggi, ma ci sono evidenze che suggeriscono l'esistenza di diverse varietà locali o di ceppi adattati alle specifiche condizioni ambientali di determinate regioni.
La marijuana antica era suddivisa principalmente in due tipi: la cannabis sativa e la cannabis indica.
La cannabis sativa era nota per le sue alte dimensioni e la crescita robusta, mentre la cannabis indica tendeva ad essere più compatta e adatta ad ambienti più secchi e montuosi.
In base al tipo di pianta e alle sue caratteristiche, la marijuana veniva utilizzata in modi diversi:
Usi rituali e spirituali: La cannabis era spesso utilizzata in cerimonie religiose e spirituali come un modo per induzione a stati alterati di coscienza, migliorare la percezione sensoriale e connettersi con il divino attraverso l'ingestione o l'inalazione della pianta sacra, era anche associato a pratiche culturali e sociali, come feste e celebrazioni comunitarie. Questo tipo di utilizzo era comune in molte culture antiche, dall'India all'Egitto, dove la cannabis veniva consumata sotto forma di bevande, incensi o fumata.
Medicina: La marijuana era impiegata anche a scopi medicinali per trattare una varietà di disturbi e malattie. I medici antichi, come quelli dell'antica Grecia e della Cina, prescrivevano spesso la cannabis per alleviare il dolore, ridurre l'infiammazione o trattare disturbi gastrointestinali e mentali.
Le foglie, i fiori e gli estratti di cannabis venivano utilizzati in vari preparati medicinali, come unguenti, infusi o pillole.
Utilizzi pratici: Le fibre della pianta di cannabis erano utilizzate per produrre tessuti, corde e altri materiali, poiché erano resistenti e duraturi, questo tipo di utilizzo era comune in molte società antiche, dove la cannabis veniva coltivata anche per scopi non legati all'uso alimentare o medicinale.
In conclusione, l'uso della marijuana nell'antichità era diffuso in diverse culture del mondo, con scopi che andavano dal religioso al medicinale.
Questa pianta ha giocato un ruolo significativo nella storia umana, influenzando le credenze, le pratiche culturali e le tradizioni spirituali delle civiltà antiche. Inoltre, è possibile che esistessero varietà di cannabis con diversi livelli di cannabinoidi, i composti attivi responsabili degli effetti psicoattivi e terapeutici della pianta, le informazioni specifiche sulle varietà di cannabis e i loro effetti nell'antichità sono limitate ma nonostante ciò la storia dell'uso della marijuana nell'antichità rimane un importante capitolo nella storia dell'umanità, testimoniando la complessità e la varietà delle nostre relazioni con le piante e le sostanze psicoattive nel corso dei secoli.
Con il passare del tempo e l'avvento di nuove credenze e norme sociali, l'uso della marijuana è cambiato e talvolta è stato emarginato o proibito. Ciò è avvenuto in particolare con l'ascesa delle religioni monoteiste e delle leggi che regolamentavano l'uso di sostanze psicoattive. In molti casi, l'antico uso sacro della cannabis è stato soppiantato da nuove concezioni morali e legali che ne hanno limitato o vietato l'uso.