I Paesi Bassi sono famosi per la loro politica progressista riguardo alla cannabis, attirando l'attenzione a livello internazionale, la strategia olandese nei confronti della marijuana si basa su un sistema di tolleranza regolamentata, che consente la vendita e il consumo limitato della sostanza.
L'origine della legalizzazione della marijuana nei Paesi Bassi risale agli anni '70, quando il governo olandese ha adottato un approccio di depenalizzazione e regolamentazione. L'obiettivo era separare il mercato della cannabis da quello delle droghe più pericolose, riducendo al contempo i rischi associati al suo consumo.
La Cannabis medica è stata autorizzata in Olanda nel 2003, i pazienti possono ottenere cannabis terapeutica tramite una prescrizione in farmacia, e questa è stata approvata per il trattamento di condizioni come l'HIV, la sclerosi multipla e il cancro.
La Cannabis a fini ricreativi non è legale nei Paesi Bassi, il paese ha adottato una politica di tolleranza nei confronti dell'uso della cannabis, con l'obiettivo di proteggere la salute dei consumatori. La sostanza è illegale, ma il consumo è depenalizzato, e la vendita è consentita solo nei coffee shop.

I "coffeeshop" sono esercizi commerciali autorizzati a vendere cannabis per scopi ricreativi, ma sono soggetti a rigorose normative. Per esempio, ogni "coffeeshop" può detenere al massimo 500 grammi di cannabis in magazzino, e i clienti possono acquistarne fino a 5 grammi al giorno, inoltre, l'accesso a tali esercizi è limitato ai residenti olandesi maggiorenni, e la pubblicità è proibita.
I "coffeeshop" olandesi ottengono la licenza dalle autorità locali per vendere cannabis, ma non sono autorizzati a commercializzare alcolici, sono vincolati a rispettare specifiche regole, tra cui il divieto di vendita di cannabis ai minori, l'assoluto divieto di vendere droghe pesanti, il limite di 5 grammi di cannabis per transazione e un massimo di 5 piante.
I comuni hanno il potere di decidere se consentire o meno l'apertura di "coffeeshop" nelle loro giurisdizioni e, nel caso affermativo, stabilire il numero, potendo anche imporre regole aggiuntive.

Nonostante la sua fama, l'Olanda ha affrontato diverse sfide e discussioni interne riguardo alla sua politica sulla cannabis. Alcuni sostengono che l'attuale sistema possa generare problemi legati al traffico illegale di droga, poiché la produzione su larga scala rimane illecita, costringendo i "coffeeshop" a dipendere da fornitori illegali, altri vedono questi esercizi come luoghi che attraggono il turismo legato alla cannabis, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza e sulla gestione del flusso turistico; ogni anno, Amsterdam attrae milioni di turisti con le sue opere d'arte e, non da ultimo, per le esperienze offerte nel quartiere a luci rosse. Tuttavia, a partire dal 25 maggio, come annunciato lo scorso febbraio dalla sindaca Femke Halsema, è vietato fumare marijuana per le strade di questo caratteristico quartiere e coloro che violeranno questa disposizione saranno soggetti a una multa di 100 euro.
L'obiettivo di questa legge è ripristinare ordine e decoro nella città, a vantaggio della sua popolazione, nel piano di Halsema è inclusa anche la riduzione della criminalità e dell'abuso di droghe e alcol. La norma attuale non proibisce il consumo di droghe leggere, piuttosto sarà consentito solo in luoghi al chiuso e sulle terrazze dei coffee shop che vendono marijuana e hashish, presenti in diverse zone della città.